Simbologia tradizionale
La simbologia tradizionale dell'Accademia della Crusca rimanda alla farina e a tutti gli oggetti e le operazioni legati al processo di panificazione. Nella parte sottostante è riportata una lista di termini con il corrispondente significato nella simbologia cruscante, in forma di glossarietto, già pubblicato nel volume Quattro secoli di Crusca, curato dall'accademica Severina Parodi.
- Arca dall'omonima cassa per le provviste del grano, madia dell'accademico segretario.
- Arroto membro aggiunto della deputazione del Vocabolario, dal nome che ebbero in Firenze gli 80 membri aggiunti ai priori uscenti e ai rappresentanti per eleggere i nuovi priori.
- Bufolata festa popolare carnevalesca, introdotta in Firenze dai tempi del Magnifico, consistente in un palio che si correva mascherati, cavalcando una bufala.
- Bùgnola cattedra da cui si recitavano le orazioni e cicalate, dal nome del paniere di paglia e vimini di forma sferica in cui riponevano biade, grano e frutta.
- Buratto frullone (vedi).
- Campione libro di conti, giornale.
- Cicalata o cicalamento, ragionamento sopra un tema di poca importanza.
- Cruscata discorso o dialogo in burla.
- Diceria ragionamento composto secondo le regole dell'orazione.
- Dichiarazione "dichiarazione di voce" per il Vocabolario è l'insieme della definizione, esemplificazione e corrispettivi latini e greci che illustra il lemma nonché la lettura della cattedra delle definizioni ed esemplificazioni dei lemmi.
- Farina (il) dicono le leggi accademiche: "Vi stanno tre libri intitolati Farina, Stacciato e Fiore: nel Farina e nello Stacciato si scrivano e annotino l'opere censurate; nel Fiore le scelte dello Stacciato".
- Fava o lupino, pallottolina per esprimere il proprio parere nelle votazioni. Secondo la consuetudine fiorentina, le fave di color nero indicavano voto positivo, quelle bianche voto contrario.
- Fiore V. Farina.
- Frullone o Buratto, strumento che serviva a separare la farina dalla crusca mediante lo staccio; fu assunto per emblema dell'Accademia. Un armadio a forma di frullone serviva all'arciconsolo per tenervi rinchiuse le leggi, il catalogo ufficiale dei membri dell'Accademia e i tre libri di componimenti intitolati Farina, Stacciato e Fiore.
- Gerla sedia accademica da cerimonia (i primi esemplari sono databili al 1642) realizzata con una sporta da pane rovesciata con infilata una pala che fungeva da schienale (l’aggiunta della pala fu un’innovazione dovuta a Leopoldo de’ Medici.
- Impresa stemma personale disegnato su pala, raffigurante un soggetto avente tratto alla granaria. Impresa grande si chiamò lo stemma dell'Accademia col frullone e il motto «Il più bel fior ne coglie».
- Lupino V. Fava.
- Pala impresa personale, così chiamata dalla sua forma a pala di mugnaio.
- Partito votazione; da cui le espressioni «mandare il partito» o «a partito», «vincere il partito», «partito con tutte fave nere», «partito conforme», cioè unanime.
- Polizzino scheda di votazione, ed anche scheda di spoglio lessicale per il Vocabolario.
- Spianatoio dall'omonimo strumento; era lo scettro dell'arciconsolo.
- Stacciato V. Farina; qualche volta semplicemente Staccio.
- Stravizzo annuale convito nel corso del quale veniva letta la cicalata e si procedeva alle «accuse» dei magistrati del seggio scaduto.
- Strisciata abbuffata; strisciare, in lingua furbesca, vuol dire mangiare di gusto.
- Tafferia vaso di legno simile al bacile, usato in Crusca per deporvi le fave dei voti.
- Tornata seduta accademica.
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Tramoggia dall'omonima cassetta quadrangolare che sta sopra la macina e contiene i cereali che si devono macinare; serviva per deporvi le composizioni da esaminare.
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