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Nicoletta Maraschio professoressa emerita dell'Università di Firenze
Monica Berté e Maurizio Fiorilla
Laura Boldrini all'Accademia della Crusca
Max Pfister e Massimo Fanfani

Il Novecento


Dal 1923 (anno com’è noto di radicale cambiamento per l’attività della Crusca, che portò ad un nuovo ordinamento dell’Accademia con la principale conseguenza dell’interruzione della compilazione del Vocabolario e degli atti accademici) anche la Biblioteca subì una battuta d’arresto: venne deciso di abolire la figura dell’accademico bibliotecario, alla quale si sostituì quella del bibliotecario tout court, con l’elezione nel 1926 di Mario Casella, incaricato di coordinare un riordino delle raccolte librarie, che, seppur in parte svolto, doveva ancora essere concluso nel 1945, al momento dell’insediamento della Commissione nominata dal Governo Militare Alleato.
 
L’impianto attuale risale agli anni Sessanta del Novecento, quando l’Accademia, recuperò l’impresa lessicografica e la rifondò con criteri e strumenti moderni; si cominciò allora a ricostituire la Biblioteca, organizzandola in sezioni e dotandola di un nuovo catalogo, per farla strumento adeguato alla compilazione del nuovo Vocabolario.

Negli anni a noi più vicini la vita della Biblioteca è stata caratterizzata da un costante ed organico arricchimento, integrato dalla donazione di cospicui fondi linguistici o letterari (Fondo Bruno Migliorini, Fondo Pietro Pancrazi, Fondo Francesco Pagliai, Fondo Alberto Chiari, Fondo Gabriella Giacomelli, Fondo Severina Parodi, Fondo Giovanni Nencioni), nonché dall’automazione di tutti i servizi, avvenuta nel 1993 e dalla creazione di diverse banche dati digitali, finalizzate alla conservazione e valorizzazione del patrimonio librario della Crusca.

    Avvisi dalla Biblioteca

    • Biblioteca dell'Accademia - Donazioni

      La Biblioteca accetta in dono unicamente opere attinenti ai propri ambiti disciplinari.
      Le opere inviate non saranno comunque restituite al donatore.

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