Storia
L’Accademia della Crusca conserva da secoli il più importante Archivio per la storia della lingua italiana.
Solo a metà dell’Ottocento la Crusca rientrò in possesso del patrimonio documentario più antico, che era stato trasferito nel 1783 presso la Biblioteca Magliabechiana in seguito al rescritto sovrano che decretava l’accorpamento della Crusca all’Accademia Fiorentina. Infatti, dopo la riapertura nel 1811 voluta da Napoleone I con lo scopo di una nuova edizione del vocabolario, si conservarono in modo costante e preciso tutti i documenti prodotti dall’Accademia e si iniziò il recupero del materiale custodito ancora presso la Magliabechiana.
Nonostante questo, i numerosi cambiamenti di sede dell’Accademia (passata tra l’altro per un locale in Piazza de’ Peruzzi, il Convento di Santo Spirito, il Palazzo Medici Riccardi, il Convento di San Marco, il Palazzo de’ Giudici) avevano determinato, e determinarono anche in seguito, dispersioni e perdite di materiale.
Spetta al lavoro quasi quarantennale di Severina Parodi (nella foto) l’aver riunito, riordinato e in parte catalogato il materiale archivistico, curandone il trasferimento presso la nuova ed attuale sede della villa di Castello, residenza preferita dai Medici fin dai tempi di Lorenzo, poi passata ai Lorena e infine ai Savoia, che la donarono allo Stato nel 1919. Destinata nel 1966 ad ospitare l’Accademia della Crusca, fu sottoposta dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici ad un ampio restauro e consegnata quindi all’Accademia, come detto, nel 1972.
Nel luglio 2003 l’Archivio è stato trasferito in due nuove sale dell’Accademia, appositamente allestite per un’adeguata conservazione del materiale, grazie al finanziamento dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Nel dicembre 2005 l’Archivio Storico è stato ufficialmente inaugurato e intitolato a Severina Parodi (1925-2003) per ricordare il suo impegno e la sua opera di valorizzazione del patrimonio dell’Accademia.