Italiano digitale. La rivista della Crusca in Rete (2018/4, ottobre-dicembre)
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Direttore responsabile: Claudio Marazzini
Direttore tecnico: Marco Biffi
Comitato scientifico: Claudio Marazzini, Aldo Menichetti, Giovanna Frosini, Paolo D'Achille, Giuseppe Patota, Marco Biffi
Comitato di redazione: Simona Cresti, Lucia Francalanci, Angela Frati, Vera Gheno, Stefania Iannizzotto, Ludovica Maconi, Matilde Paoli, Raffaella Setti, Cristina Torchia
Illustrazioni: Barbara Fanini
Periodicità: trimestrale
ISSN: 2532-9006
Editore: Accademia della Crusca, via di Castello 46 - 50141- Firenze
Editoriale del direttore
Il numero 7 di “Italiano digitale” è denso di risposte a quesiti (ben 21), che come al solito ruotano intorno a dubbi legati alle incertezze sulla struttura e sul lessico della nostra lingua, ma che spesso ne sottolineano la vitalità nel reagire a nuove esigenze e sollecitazioni della società che la usa. Così, nell’era della digitalizzazione della documentazione (imposta anche alle amministrazioni) non stupisce che non si debba più specificare che un testo possa essere trasmesso digitalmente, ma piuttosto che lo si faccia o debba fare cartaceamente. Continua a essere viva l’attenzione degli italiani al patrimonio linguistico regionale e dilettale, che sempre più emerge nell’uso comune come possibile arricchimento della lingua standard. E uno spazio ampio trovano sempre le locuzioni e i modi di dire, come usare due pesi e due misure e vecchio come il cucco. Se può, la redazione dedica sempre una scheda ad argomenti collegati a particolari periodi e festività: così in occasione del ponte di Halloween e Ognissanti è stata proposta la risposta ai quesiti su creepypasta, e nel consueto congedo prenatalizio quella su doni, presenti, regali, pensieri, omaggi. Come sempre quelli qui proposti sono solo alcuni assaggi per introdurre al ricco menu dell’indice; da scorrere – e questo vale per tutte le rubriche, ma in particolar modo per quelle dedicate a “Consulenze” e “Parole nuove” – con la consapevolezza che il fatto che l’Accademia della Crusca si occupi di un fenomeno non è uno “sdoganamento”, come capita ormai sempre più spesso di leggere sui giornali, ma una forma di attenzione e di cura nei confronti della nostra lingua perché possa essere sempre vitale, e nei confronti di chi la usa perché lo faccia in modo consapevole. Alle 1483 domande giunte alla redazione nel trimestre, oltre che sul sito, sono state date 259 risposte via mail.
Nella rubrica “La Crusca rispose” si chiude l’excursus sulle parole regionali con le risposte legate alle isole: su Stranizzare / stranizzarsi, sulla forma da preferire tra arancino e arancina, sull’uso di invitare nell’italiano regionale della Sardegna.
La sezione dedicata alle “Parole nuove” ospita gli articoli dedicati a gialloverde, hater, skill. In via del tutto eccezionale, accanto agli articoli dedicati a singole parole, in questo numero ospitiamo nella rubrica anche una recensione che Salvatore Claudio Sgroi dedica al volume dei Neologismi della Treccani uscito nel 2018.
Come nel precedente numero, anche in questo la sezione degli articoli è a carattere monografico ed è dedicata a uno dei grandi progetti strategici dell’Accademia della Crusca: il Vocabolario Dinamico dell’Italiano Moderno (VoDIM). Il VoDIM rappresenta il ritorno dell’Accademia alla diretta attività lessicografica dopo la sospensione dei lavori della quinta impressione nel 1923, e si collega a due PRIN diretti a livello nazionale dal Presidente Claudio Marazzini: il PRIN 2012 Corpus di riferimento per un Nuovo Vocabolario dell’Italiano moderno e contemporaneo. Fonti documentarie, retrodatazioni, innovazioni, a cui hanno partecipato numerose Università italiane (Piemonte Orientale, Milano, Genova, Firenze, Viterbo, Napoli, Catania) e il CNR (in particolare l’ITTIG); e il PRIN 2015 Vocabolario dinamico dell’italiano post-unitario, ancora in corso, a cui partecipano le stesse Università con l’aggiunta di quella di Torino. I cinque contributi qui presentati costituiscono la versione cartacea di relazioni presentate nel corso del convegno del gruppo di ricerca nazionale dal titolo La lingua degli scienziati italiani e il VoDIM. La situazione e le proposte per il Vocabolario dinamico rispetto ai linguaggi settoriali, che si è tenuto il 16 luglio 2018 presso l’Accademia. Alcuni contributi allargano il discorso rispetto al tema centrale in direzione di una riflessione più ampia sul progetto e testimoniano il vivo dibattito all’interno del gruppo in merito alle scelte lessicografiche di fondo e alle soluzioni pragmatiche possibili all’interno dei confini del PRIN.
Tre i “Temi di discussione” presenti in questo numero. Il primo di essi, del Presidente Claudio Marazzini, invita a riflettere su due "segnali di ottimismo linguistico": il discorso del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in occasione della visita a Washington al Presidente Trump, tenuto in italiano e introdotto da una breve introduzione di ringraziamento e di saluto in cui il Presidente dichiarava di non voler rinunciare al privilegio di parlare nella sua bella lingua; e la volontà della redazione e del comitato scientifico della rivista “Asimmetrie” dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di usare un traducente italiano per Multimessenger Astronomy, per stabilire il quale si sono rivolti all’Accademia. Sono due segnali davvero importanti perché restituiscono forza alla nostra lingua in due ambiti fondamentali quali la lingua ufficiale dello Stato e la lingua scientifica, due ambiti in cui l’abbiamo vista messa in discussione troppo spesso negli ultimi tempi (sui segnali di pessimismo ci si era soffermati all’interno di due temi proposti nel numero 4 di "Italiano digitale"). Sempre a firma del Presidente è un “Tema” del tutto particolare: il discorso pronunciato in occasione della visita del Presidente del Consiglio all’Accademia il 9 ottobre 2018. Anche il terzo “Tema” è inusuale: è stato infatti eccezionalmente scritto non da un accademico, ma da Monsignor Rizzi, Officiale della Segreteria di Stato di Sua Santità. Si tratta dell’intervento dedicato all’uso dell’italiano all’interno della Curia pronunciato il 22 ottobre 2018 a Roma agli Stati Generali della lingua italiana.
Chiude il numero la rubrica delle “Notizie dell’Accademia”, particolarmente ricca per il trimestre finale del 2018.