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G. Fanello Marcucci, C. Marazzini, G. Di Leo e N. Maraschio
Il presidente Claudio Marazzini con Claudia Arletti e Mario Calabresi
Da sinistra: Benedetti, Givone, Benintende, Maraschio, Ravenni, Lavia
XII Convegno ASLI

Convegno La lingua italiana e il teatro delle diversità nell'Europa di oggi nell'ambito del Festival d'Europa 2013


15/05/2013

Per il Festival d’Europa al Teatro della Pergola il 9 e il 10 maggio il convegno La lingua italiana e il teatro delle diversità nell’Europa di oggi, realizzato da Accademia della Crusca/Fondazione Teatro della Pergola/Compagnia Italiana.

In occasione del Festival d’Europa la riflessione sulla lingua e il teatro italiano nel mondo e in Europa torna al Teatro della Pergola il 9 e il 10 maggio in due giorni di convegno dal titolo La lingua italiana e il teatro delle diversità nell’Europa di oggi. In collaborazione con l’Accademia della Crusca, la Fondazione Teatro della Pergola e la Compagnia italiana, il nuovo appuntamento si collega al convegno svoltosi il 15 e il 16 marzo del 2011 in occasione della celebrazione dei centocinquanta anni dell’Unità italiana, nell’ambito del Progetto di Maurizio Scaparro Il Teatro italiano nel mondo. Grazie al contributo di storici del teatro, linguisti e personalità impegnate a vario titolo nel mondo teatrale, approfondirà il ruolo attivo svolto dal teatro nella valorizzazione della lingua e della cultura italiana nel contesto europeo.

Il 9 maggio Maurizio Scaparro incontrerà Osvaldo Guerrieri, scrittore e critico teatrale della Stampa, per presentare il suo ultimo libro I Torinesi edito da Neri Pozza, con gli interventi di Giuseppe Russo, direttore editoriale della casa editrice, Marco Giorgetti, direttore generale Fondazione Teatro della Pergola, coordinati da Domenico De Martino dell’Accademia della Crusca.

Nicoletta Maraschio e Sergio Givone inaugureranno il 10 maggio alle 9.30 il convegno che si aprirà con l’appello dell’europarlamentare Silvia Costa Per la difesa della cultura in una Europa creativa. Seguiranno gli interventi di Renzo Tian: Alle sorgenti del teatro d’Europa: l’Italia; Pietro Folena: 1984-2013: alla ricerca di un antidoto contro la neo-lingua del teatrino della politica; Enrico Fiore: l’Europa e il teatro delle diversità; Ivano Paccagnella: Le lingue di Ruzante; Siro Ferrone: La Commedia dell'Arte; Stefania Stefanelli: Il teatro Futurista; Claudio Ascoli: Solo la lingua ci fa eguali – Attualità della lezione di don Milani; Maurizio Scaparro: Mémoires di Goldoni

L’incontro sarà anche l’occasione per la presentazione del volume degli Atti del convegno del 2011, La lingua italiana e il teatro delle diversità e per la consegna di un riconoscimento a Enrico Fiore per l’importante contributo dato allo stesso convegno. Alle due giornate aperte al pubblico, agli operatori e agli studenti, parteciperanno anche gli studenti del DAMS, gli allievi dei laboratori di formazione teatrale di Chille de la Balanza, della compagnia Krypton di Giancarlo Cauteruccio e del Centro di avviamento all’espressione del Teatro della Pergola.

 

La Lingua italiana e il Teatro delle diversità nell’Europa di oggi
Firenze, Teatro della Pergola, 9 e 10 maggio 2013

9 maggio, ore 18.00
Teatro della Pergola – Atrio delle Colonne
I Torinesi con un occhio alla Francia
conversazione di Maurizio Scaparro con Osvaldo Guerrieri
per la presentazione del suo libro I Torinesi, edito da Neri Pozza
intervengono
Giuseppe Russo – direttore editoriale della casa editrice Neri Pozza
Marco Giorgetti – direttore generale Fondazione Teatro della Pergola
coordina l'incontro Domenico De Martino, Accademia della Crusca

Gente strana i Torinesi. Agli occhi del paese sono musoni, faticatori, obbedienti fino
all’autolesionismo, squadrati come le vie della loro città. Poi si scopre che sanno essere anche allegri, vitaioli, inventivi. Con Cavour hanno fatto l’Italia in diciassette mesi; dopo di che, senza clamori com’è nel loro costume, hanno fatto gli Italiani, trasferendo su di loro un «modello» non rintracciabile altrove. Hanno avuto santi di caratura piú sociale che mistica, la cui opera ha sollevato le condizioni di un popolo conservatosi a lungo miserabile, affamato, preda di epidemie e di disperazione. Quando Torino ha perduto il ruolo di capitale, hanno trovato un nuovo motivo d’orgoglio trasformandola da città di caserme e di ministeri a capitale della scienza. Hanno inventato l’industria automobilistica e il cinema. La televisione è nata qui, qui è apparsa l’industria della moda come la maggior parte delle discipline sportive. Come in un paradosso, i figli delle montagne hanno dato vita al primo Yacht Club italiano. E quanti Torinesi sono andati alla conquista del mondo con la loro genialità visionaria o tremendamente concreta: per esempio il «pomologo artificiale» Garnier Valletti; per esempio Marcel Bich, l’inventore della penna a sfera; per esempio Riccardo Gualino, il grande Gatsby della finanza spericolata e del collezionismo d’arte; senza dimenticare Francesco Cirio, che riuscí a mettere in scatola la natura, o la signora Lenci che popolò il mondo di bambole. I Torinesi sono stati inarrestabili fino a quando, liquidata la monarchia, si sono dati come principe Gianni Agnelli, considerandolo il vero signore d’Italia e il suo ambasciatore. È una storia di grandezze ma anche di bassezze quella raccontata da Osvaldo Guerrieri. Santità, criminalità, densità sublimi del pensiero politico, altezze dell’arte, svenevolezze crepuscolari, rivelazioni ultrasensibili si intrecciano in questo libro cosí come si sono intricate in centocinquant’anni di rimescolamenti. È la narrazione non di uno storico ma di un turista davanti alle vetrine della storia, che al termine della sua passeggiata faziosa, approdando al sovvertimento delle identità, si domanda: esistono ancora i Torinesi?

Osvaldo Guerrieri è nato a Chieti e vive a Torino. È giornalista e critico teatrale de «La Stampa», attività per la quale ha ricevuto nel 2003 il Premio Flaiano per il Teatro. È autore dei romanzi L’archiamore, Un padre in prestito, Natura morta con violino oltremare, dei volumi di racconti L’ultimo nastro di Beckett e altri travestimenti e Alè Calai. Fra i suoi saggi teatrali La Grecia in pantofole di Alberto Savinio in Le lingue italiane del teatro a cura di Tullio De Mauro.

 

Teatro della Pergola, 10 maggio 2013, ore 9.30
Intervengono:
Nicoletta Maraschio - Presidente dell’Accademia della Crusca
Sergio Givone – Presidente della Fondazione Teatro della Pergola
Marco Giorgetti – Direttore Generale della Fondazione Teatro della Pergola
Silvia Costa – Parlamentare europea
Renzo Tian - Presidente della Compagnia Italiana
Pietro Folena - Parlamentare e Presidente dell’Associazione Metamorfosi
Enrico Fiore - Critico teatrale de “Il Mattino”
Ivano Paccagnella – Professore ordinario di Storia della Lingua Italiana presso l’Università di Padova
Siro Ferrone – Professore ordinario di Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università di Firenze
Claudio Ascoli – Regista teatrale Chille de la balanza
Stefania Stefanelli – Ricercatore di Linguistica italiana presso la Scuola Superiore Normale di Pisa
Maurizio Scaparro – Direttore artistico delle Attività internazionali della Fondazione Teatro della Pergola

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