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Il presidente della Repubblica nella Sala delle Pale

Imprese lessicografiche e grammaticali riecheggiano tra le Dolomiti


Article

Marco Forni

In questo articolo Marco Forni, studioso di ladino e lessicografo, presenta i due dizionari bilingui italiano-ladino gardenese e italiano-ladino della Val Badia, da lui curati per l'Institut Ladin Micurà de Rü insieme a Silvia Randaccio, che si è occupata del lavoro redazionale. I dizionari, che contengono prefazioni degli accademici Tullio De Mauro e Luca Serianni, di Valeria Della Valle e di Heidi Siller-Runggaldier, possiedono oggi due versioni informatiche: il sito web e l'applicazione per cellulari e tablet.

A volte da una piccola realtà possono nascere progetti che sono d’esempio e ispirazione per contesti molto più ampi. È il caso della minoranza ladina delle Dolomiti, una piccola ma attivissima comunità linguistica. I ladini delle Dolomiti  abitano le valli che si dipartano dal Gruppo del Sella: la Val Gardena e la Val Badia (in provincia di Bolzano), la Val di Fassa (in provincia di Trento), Livinallongo, Colle Santa Lucia e Cortina d’Ampezzo nella valle del Boite (in provincia di Belluno).

È stata messa a punto negli ultimi anni un’opera lessicografica – cartacea ed elettronica – fiore all’occhiello tra le minoranze italiane, ma anche guida di metodo per dizionari di lingue nazionali. Grazie all’opera dell’Istitut Ladin Micurà de Rü, che si occupa della promozione e della valorizzazione della lingua ladina nelle due valli in provincia di Bolzano, hanno visto la luce dopo anni di ricerca e di lavoro redazionale i due dizionari bilingui italiano-ladino gardenese e italiano-ladino della Val Badia. L’Istituto ha realizzato dapprima la versione cartacea dei due dizionari, successivamente il sito web dedicato e l’app per cellulare.

Entrambi i dizionari sono impostati sullo stesso sistema applicativo informatico e si sono avvalsi del medesimo materiale lessicale italiano. Fondamentale è stato il rapporto con l’esperienza del GRADIT di Tullio De Mauro. Il lemmario elaborato inizialmente per la versione gardenese è stato successivamente riutilizzato dalla sua controparte della Val Badia, consentendo un notevole risparmio di tempo ed energie, nonché una condivisione dei metodi di lavoro. Il Dizionario italiano-ladino gardenese di Marco Forni si apre con una prefazione di De Mauro e con un’altra di un altrettanto insigne linguista e accademico della Crusca: Luca Serianni. Quello italiano-ladino della Val Badia di Sara Moling riporta una introduzione di Valeria Della Valle e un’altra di Heidi Siller-Runggaldier.

In occasione della presentazione dei due dizionari a Firenze nel 2014, in collaborazione con l’Accademia della Crusca, è stato sottolineato che si tratta di un’opera di seconda generazione, che ha le sue fondamenta in un lavoro informatico soggiacente ma palpabile in ogni singola pagina del dizionario cartaceo. La sistematicità e la precisione che solo un sistema informatico complesso può garantire, fanno sì che i due dizionari possiedano una precisione di metodo e una uniformità che una compilazione solo cartacea non avrebbe permesso. Infatti il sistema di gestione ed elaborazione dei dati del dizionario, messo a punto dalla società fiorentina Smallcodes, specializzata in linguistica computazionale per lingue poco documentate, e in seguito testato e affinato in corso d’opera dai compilatori, consente di redigere ogni singola voce in un’apposita scheda strutturata, nella quale si può inserire tutto il materiale linguistico inerente a un dato lemma. A partire dalla redazione della scheda di entrata in lingua italiana si prosegue poi con la compilazione quasi simultanea della sua traduzione ladina, rendendo le due facciate pressoché speculari e simmetriche. Inoltre, essendo questo un sistema web-based utilizzabile su qualunque browser e sistema operativo, ciò ha permesso una notevole agilità di compilazione. La condivisione della stessa piattaforma ha consentito ai due dizionari ladini di “dialogare” fra loro, condividendo informazioni e metodi, e in seguito di essere arricchiti anche di un generatore morfologico per verbi e sostantivi, che ha permesso di lavorare a un correttore ortografico, quest’ultimo ancora in fase di elaborazione.

Dal punto di vista dei contenuti, i due dizionari raccolgono le parole della lingua ladina fornendo non solo una traduzione ma anche numerosi esempi d’uso e, laddove si è reso necessario, brevi informazioni enciclopediche. Le due versioni informatiche (sito web e app) sono arricchite invece dal sonoro, con la lettura di ogni singola entrata ladina dei dizionari e di ogni frase d’esempio, e da gallerie fotografiche che illustrano i termini più interessanti, in particolar modo legati alla cultura materiale del territorio delle Dolomiti.

  

L’app “Dizionari ladini”, disponibile gratuitamente sulle piattaforme Google Play ed Apple Store, è stata scaricata nel solo 2017 da oltre 5000 persone. Il che, considerando una base di parlanti calcolabile intorno alle 20.000 persone, rappresenta una condivisione assolutamente eccezionale.

Un modulo complementare dei dizionari, in corso di sviluppo, è la grammatica interattiva ladina gardenese. Nel suo disegno iniziale doveva limitarsi ad una stesura cartacea. In corso d’opera ci si è resi conto della necessità impellente di elaborare anche una versione online, attingendo ai materiali lessicali già consultabili in rete dell’Istitut Ladin Micurá de Rü. Questa versione offre un sistema interattivo di studio della lingua ladina gardenese, tramite una piattaforma di e-learning. Si tratta di un complesso di strumenti tecnologici messo a disposizione degli utenti, sia degli insegnanti che dei fruitori in generale, per la condivisione di contenuti didattici multimediali. Si distingue da altri processi di formazione a distanza perché si basa su una piattaforma tecnologica, ovvero su un sistema informatico che gestisce la distribuzione e la fruizione dei contenuti formativi. Ci si prefigge, pertanto, una integrazione completa, per ogni lemma e per ogni forma coniugata, con il dizionario online, il coniugatore verbale online, il correttore ortografico, la banca dati fraseologica e la pronuncia. Le piattaforme informatiche in uso all’Istituto Micurá de Rü, aperte nel codice e nelle interfacce di gestioni dei contenuti, consentono un costante affinamento e aggiornamento dei contenuti consultabili.

    

Tutti questi applicativi informatici sono tasselli di un puzzle che mira a costituire una sorta di apparato minimo per permettere alla comunità ladina di utilizzare la propria lingua in contesti moderni. Inoltre ciò fa sì, trattandosi di un sistema aperto le cui singole componenti dialogano fra loro anche esternamente da una variante ladina all’altra, che i test degli utenti, le modifiche e le correzioni vadano a beneficio di ogni tessera del puzzle e che sia garantita una lunga vita digitale al sistema, con costanti aggiornamenti del software in uso. 

 

 

23/02/2018

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